12.5 C
Verona
venerdì 29 Marzo 2024
12.5 C
Verona
venerdì 29 Marzo 2024

Difficili da pronunciare ma facili da leggere. 100% ufficio stampa per vocazione e forma mentis.

VINO: PROMOZIONE MOLTIPLICATORE PER EXPORT MARCHE. PER OGNI MLN DI EURO INVESTITO SE NE GENERANO 7,5

Pubblicato il

L’ANALISI NOMISMA WINE MONITOR SULL’INCREMENTO DELLE VENDITE DEL VIGNETO MARCHE

“Ogni milione di euro investito dalle Marche in promozione ha generato un ritorno nell’export di vino verso i Paesi terzi per 7,5 milioni di euro”. È la sintesi del responsabile di Nomisma Wine Monitor, Denis Pantini, oggi a Vinitaly al convegno della Regione Marche Mercato e promozione a confronto. L’analisi, realizzata dall’istituto di ricerca bolognese per i due consorzi marchigiani (Istituto marchigiano di tutela vini e Consorzio vini piceni), fa il punto sul trend export del prodotto enologico regionale a fronte degli investimenti realizzati negli ultimi anni. E la verifica dei risultati dà ragione alla gestione virtuosa dei fondi comunitari Ocm Promozione (Organizzazione comune di mercato) e Psr (Programma di sviluppo rurale). L’export del vigneto Marche è infatti cresciuto del 56% nell’ultimo decennio, in particolare nell’extraUe, che vola a +75%, con la Cina che segna un incremento di quasi il 450% e con Norvegia, Svizzera e Russia anch’esse in tripla cifra. L’indagine, svolta direttamente sulle principali aziende della regione, evidenzia nel complesso un settore che negli anni è riuscito a diversificare sempre più il proprio mercato della domanda.

I dati espressi dalle interviste ai produttori confermano in larga parte quelli di Istat (che evidenziano una crescita del 9,5% nell’ultimo anno, il triplo rispetto alla media nazionale) che annoverano tra i top buyer in testa gli Usa (16,2% di market share), seguiti da Svezia (11,3%), Benelux (9,8%), Germania (8,8%), Giappone (7,1%), Regno Unito (6,5%) e Cina (5,7%). A farla da padroni, i 2 prodotti di punta, il Verdicchio (dei Castelli di Jesi e di Matelica), che a valore rappresenta la fetta maggiore dell’export regionale, e il Rosso Piceno, che mette a segno un’importante progressione nelle vendite estere. Complessivamente, nel triennio 2015 2018, l’indagine fissa la crescita dell’imbottigliato regionale a +39%, con un export a +31% per un campione di aziende che rappresentano 1/3 della produzione totale marchigiana.
Per il direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini, Alberto Mazzoni: “I fondi europei per la promozione sono un privilegio indispensabile per il settore del vino, un unicum, rispetto ad altri comparti, che dobbiamo essere in grado di sfruttare al meglio. Le Marche grazie anche alla collaborazione con la Regione si sono dimostrate una best practice, riuscendo negli anni a incrementare il coinvolgimento delle aziende del 115%. Rispetto a 3 anni fa, registriamo finalmente un aumento del 6% del prezzo medio del Verdicchio, sia in Italia che all’estero, ma non è ancora abbastanza rispetto alla qualità espressa”.
Per il direttore del Consorzio vini piceni, Armando Falcioni: “Per tipologia e caratteristiche il nostro rosso si presta anche a mercati più esotici: è il caso di Cina e Giappone, che secondo il campione rappresentano quote sempre più decisive per il nostro export, con il Paese del Dragone che nell’ultimo anno è cresciuto in maniera vertiginosa. Si tratta di mercati emergenti da sviluppare anche con azioni promozionali dedicate, che devono necessariamente essere diverse rispetto ad altri Paesi culturalmente più vicini a noi. Possiamo lavorare sul posizionamento dei vini marchigiani attraverso un’azione strutturata e sinergica di tutta la filiera, ma non solo: attraverso i fondi e il lavoro delle nostre istituzioni, a partire dalla Regione, anche le aziende più piccole possono pianificare e razionalizzare le risorse per la promozione”.
Secondo i produttori, infine, sono di gran lunga gli Stati Uniti il Paese da presidiare con maggior attenzione nel futuro; a seguire, Canada, Cina, Germania, Giappone e Regno Unito. Ma non basta: sul fronte delle strategie da implementare la risposta quasi unanime è individuare nuovi mercati di sbocco. Tra i valori da comunicare, prevalgono l’abbinata vino e turismo, la zona di produzione e le produzioni biologiche/sostenibili.

━ Ti potrebbe interessare

A VINITALY AND THE CITY L’ECLETTICA VITA DI MARINA ABRAMOVIĆ IN PAROLE E MUSICA

IL 15 APRILE L’INTERVENTO DI NICOLAS BALLARIO CON RODRIGO D’ERASMO E ANDREA FACCIOLI A CURA DI ARTVERONA Icona artistica vivente e Grandmother of performance art....

VINO, VINITALY: VERONA CAPITALE DEI WINELOVER CON VINITALY AND THE CITY

DAL 12 AL 15 APRILE QUATTRO GIORNI DI TASTING, MASTERCLASS E BRINDISI TRA ARTE, MUSICA E CULTURA Torna dal 12 al 15 aprile Vinitaly and...

VINO, PACKAGING: DEBUTTO DELLE CAPSULE AL VINITALY DESIGN AWARD

MOGLIA (CEO CREALIS): PREMIO “BEST CLOSURES” RICONOSCE RUOLO SEMPRE PIÙ DECISIVO NEL POSIZIONAMENTO DEL MARCHIO Le capsule guadagnano una statuetta agli Oscar del packaging del...

VINO, OSSERVATORIO ASSOENOLOGI, ISMEA E UIV: VENDEMMIA 2023 LA PIÙ LEGGERA DEGLI ULTIMI 76 ANNI

MASAF CERTIFICA 38,3 MILIONI DI ETTOLITRI, -23,2% SUL 2022 La vendemmia 2023 è stata la più leggera dal Dopoguerra. Lo hanno certificato i dati ufficiali...

VINO (OSS. UIV-ISMEA): ITALIA CHIUDE EXPORT 2023 A 7,8 MLD DI EURO (-0,8%). È IL TERZO CALO DEL MILLENNIO

VOLUMI, SOSTENUTI DALLO SFUSO, A -1%. IN DIFFICOLTÀ LE DOP, IGP E ROSSI L’export di vino italiano chiude il 2023 con una flessione tendenziale dell’1%...
spot_img